Incontro Cinzia in un pomeriggio freddo di fine Gennaio. Mi accoglie cordialmente e mi offre dell’ottimo the. Il luogo, la libreria Enoteca Prospero, parla di sé e da sé: libri e vini fanno da cornice ad un ambiente di gusto retrò, di quell’informalità naturale e senza fronzoli, che accoglie senza ostentare. Materiali e luci calde, poltrone vellutate, odori di buon cibo, un interno di casa in cui la gente si riunisce per onorare il i vino e la sacra lettura. Genuinità e ritmo: sì, uno strano connubio all’apparenza, ma che ho subito modo di verificare intrattenendomi con lei in una lunga chiacchierata.
Cinzia, tu nasci libraia?
No, la mia esperienza inizialmente diverge dall’ambiente editoriale. Ho lavorato in Seat pagine gialle per un periodo. Ho conseguito poi un Master in management dei beni culturali e attualmente mi occupo della rete musicale siciliana, nello specifico collaboro con l’orchestra sinfonica siciliana da sei anni organizzando il concorso nazionale dei giovani talenti.
Da dove e quando parte l’idea di occuparti di libri?
Curavo un blog e occupandomi di musica ho pensato di unire le due passioni. Poi è nato “Prospero”. Peraltro credo che oggi una libreria non debba limitarti alla sola proposta di vendita e promozione del libri, ma che sia utile offrire anche altre forme di intrattenimento dall’aperitivo al bicchiere di vino, alla musica.
La libreria è molto attiva anche dal punto di vista dell’organizzazione degli eventi, come ho visto. Sono iniziative eterogenee che comprendono anche un’interessante offerta musicale.
Sì, ho organizzato svariati eventi. Uno a cui tengo è quello dedicato alle guide turistiche, il martedi.
Di cosa si tratta? spiega nel dettaglio
Metto a disposizione più dii cento testi in consultazione gratuita, senza obbligo di consumazione e fino alle 19:00, l’orario in cui inizia la serata
Passiamo alla scelta del nome: Prospero, il principe mago della celebre commedia shakespeariana, un personaggio tanto istrionico quanto misterioso; ha un significato particolare per te?
É un personaggio bellissimo ed è stato il primo a cui ho pensato; io desideravo un nome italiano senza cedere alla moda anglofona dei nomi da coffee bar, wine bar; mi sono confrontata con i miei soci e infine abbiamo optato per questo.
Di questo posto mi colpisce la collocazione dei libri: una libreria minimale dove i testi vengono suddivisi per “generi”, anche se forse la definizione classica di genere non è la più adatta. Mi sembra che questi post it sparsi lungo gli scaffali siano piuttosto degli indizi di una mappa che il lettore può costruirsi da sé e che tu stessa abbia costruito in base a delle suggestioni personali.
É uno schema mobile che cambio continuamente. Libri che si aggiungono, che cambiano disposizione, ho iniziato con quaranta editori, adesso sono a quota quarantasei e ne aspetto ancora altri. Sono tutti editori indipendenti con cui mi relaziono personalmente, tengo a dare visibilità a chi non ne ha ne ha nella grande distribuzione . Ho poi l’esclusiva per alcune case editrici che a Palermo non erano ancora arrivate come Effequ, Gorilla sapiens.
Mi piace questa tua scelta, consapevole del fatto che ci sono dei gioielli che vengono fuori dalle piccole case editrici. Vuoi fare qualche altro esempio di casa editrice che hai in casa e o prossima ad arrivare? Continua a leggere